martedì 15 dicembre 2009

PARTE 3
A dire il vero più che da baby sitter fa tutto quello che avrei voluto/dovuto fare io, ma Tommaso è assolutamente innavvicinabile e io ho il terrore di rivedere nei suoi occhi la stessa disperazione vista pochi minuti prima e la lascio fare. La cerimonia è stata davvero intensa e commovente (in tutto sarà durata 15 minuti, forse meno) e Marco ha fatto da cameramen (almeno lui era riuscito a ricavarsi un ruolo mentre io no!!).
Poi siamo tornati all'istituto e siamo rimasti li un ora o forse due, entrando nella camera dove ha dormito Tommaso con i suoi amici, facendoci raccontare quante più cose abbiamo potuto della sua storia e filmando tutto per poter dargli una memoria quando sarò il tempo. Abbiamo cercato di interagire con lui, di giocare con lui insieme con le sue Didi, di guadagnarci quel minimo di fiducia necessaria per il distacco. Non è un bimbo che concede molta confidenza, anzi direi proprio di no...si voltava dall'altra parte per non vedere le nostre brutte facce!!! E' stata dura, ma non per il mio orgoglio di mamma, che avrà una vita davanti per essere coltivato, ma perchè immaginavo la sua paura, la sofferenza di questo esserino indifeso che mai e poi mai vorrei far soffrire! Marco dal canto suo, pur vivendo le mie stesse sensazioni è riuscito ad essere più pragmatico, più saggio, più razionale...è stato da subito il suo papà, quello che sa di prendere la decisione giusta per il suo bene! Quando è stata ora di andare via però è crollato pure lui, davanti alle sue due didi che ci chiedono di tenerlo in braccio ancora una volta, l'ultima e lo guardano, gli parlano nell'orecchio e sembra che dicano una preghiera, che gli facciano un augurio mentre piangono lacrime vere, di chi quel bimbo lo ha amato per davvero. Non resistiamo e le abbracciamo, le ringraziamo, in inglese, in italiano, non importa, tanto parlano solo vietnamita e quello che non capiranno con le parole lo capiranno con il cuore. Le guardiamo e l'unica cosa che vorremmo fargli capire è che lo ameremo questo bambino, davvero tanto. Poi me lo ridanno in braccio, lui ricomincia da dove aveva interrotto, io a passo spedito mi dirigo verso il furgone pensando che è peggio se le continua a vedere e quando lui piange più forte io lo faccio ancora di più. Arrivo in furgone e mi siedo e mi raggiunge Marco che tenta di rassicurami, io sono arrabbiata con non so chi, e tutti e due ci prepariamo ad un viaggio di ritorno allucinante. Invece non sarà così.

1 commento:

  1. vi capisco xchè anche x noi l'esperienza della casa dei bimbi con le didi che piangono nel momento in cui te ne vai con i bambini è una cosa che non ti puoi dimenticare...anche io ho abbracciato e ringraziato la Didi di Lan Anh e non la dimenticherò mai xchè alla fine è la persona che si è presa cura di mia figlia nei mesi in cui purtroppo io non c'ero....quella che state vivendo è un'esperienza che lascia un segno dentro che solo chi l'ha vissuta secondo me può capire...comunque è andata!e ora siete la Famiglia Ambrosi al completo: Arianna Marco e Tommaso!!!

    RispondiElimina